Osteopatica Pediatrica | 1. Call for Abstract: Approccio Osteopatico alla Dacriostenosi
L’osteopatia pediatrica e neonatale, grazie ad un approccio fatto di pressioni delicate e non invasive, aiuta il bambino a liberarsi dalle tensioni stimolando la sua capacità di autoregolazione (principio di autoguarigione).
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1. Call for Abstract: Approccio Osteopatico alla Dacriostenosi

1. Call for Abstract: Approccio Osteopatico alla Dacriostenosi

“Gli autori di questo studio sono osteopati che hanno frequentato il post graduate organizzato dall’ist. Osteopatico Fulcro (AA 2019/20) “Osteopatia in ambito Pediatrico ed età Evolutiva”, di cui ho l’onore di essere il direttore didattico. Questo è il primo di una serie di abstract selezionato tra le migliori tesi presentate a conclusione di questo percorso accademico, il cui ultimo periodo, come evidenzia la tesi stessa, è stato costellato da non pochi imprevisti.  In fondo alla pagina potete trovare i contatti degli autori. Buona lettura!!”  

Luisa Miraglia D.O.P.

Abstract

V. Pirato, G. Verdura, I. Riciniello, A. Borriello.

Introduzione –  È uso comune pensare che i bambini non debbano essere affetti da alcun tipo di patologia o disfunzione morfo-funzionale soprattutto nell’epoca neonatale, proprio perché “appena nati” e teoricamente incolumi. La realtà dei fatti è però differente. Il passaggio dall’utero al canale vaginale si rivela come uno degli eventi più traumatici della vita dell’essere umano, poiché ogni singola struttura anatomica è sottoposta a molteplici forze di tipo rotazionale e compressivo a cui dovrebbe seguire un fisiologico adattamento. Se stress meccanici derivanti da un travaglio o da un parto difficoltosi dovessero rimanere irrisolti, nella usuale pratica clinica non trovano adeguata considerazione. Tra le evenienze degne di nota ritroviamo la dacriostenosi, che affligge il 20% dei bambini sotto l’anno di vita, e che consiste in un restringimento del dotto naso-lacrimale con presenza di materiale colloso intorno all’orifizio del dotto stesso.

Oggetto dello studio – Lo scopo del presente studio è stato quello di presentare un protocollo di OMT (trattamento manuale osteopatico) che potesse rappresentare un’alternativa preferibile ai trattamenti terapeutici standard (pulizia/spremitura – sblocco chirurgico del dotto) e che permetta la risoluzione della manifestazione sintomatologica grazie al ripristino dello stato fisiologico dell’orbita oculare oltre che più in generale,  del sistema cranico e corporeo.

Materiali e Metodi – Dopo un’accurata valutazione ed un approfondito studio bibliografico è stato stilato un protocollo di lavoro finalizzato al riequilelibrio dei tessuti molli ed ossei (mascellare, frontale, sfenoide, zigomatico, palatino ed etmoide, mtr ecc.). Tale protocollo prevedeva un numero di 4 sedute a cadenza di quindici giorni l’una dall’altra più 2 sedute di controllo. Doveva essere applicato ad un numero minimo di 50 pazienti, divisi in gruppo di intervento e gruppo di controllo.  A causa delle restrizioni lavorative legate ad influenza Covid19, purtroppo non è è stato possibile attuare tale protocollo sul numero di pazienti prestabilito. Si è potuto concludere correttamente (4 sedute + controllo) solo un caso clinico, che è stato preso come modello.

Risultati – L’utilizzo di questo protocollo di trattamento ha portato alla completa risoluzione dei sintomi, dunque l’ipotesi iniziale, per il caso clinico preso in esame, è stata confermata. Nella Dacriostenosi, come per altre disfunzioni, andrebbe considerata la possibilità di sottoporre i neonati ad una valutazione osteopatica precoce al fine di individuare le strutture in restrizione di mobilità per permettergli di ottimizzare la loro funzione. Si evita così di ricorrere a frequenti cure antibiotiche che si preoccupano di alleviare i sintomi ma non ne individuano la causa scatenante.

Conclusioni – Nonostante i risultati ottenuti dal caso clinico preso come modello siano stati molto incoraggianti, il grande limite di questo studio è stata l’impossibilità di applicarlo su un numero sufficiente di bambini. Ci si auspica che in futuro abbastanza prossimo sia possibile riprendere questa ipotesi di lavoro e ampliarla, non solo per avere un maggior numero di dati da analizzare ma per offrire con maggiore certezza una valida alternativa alla gestione della Dacriostenosi del neonato.

Informazioni utili

Graziana Verdura (Ruvo di Puglia – BA):

 

Vincenzo Pirato (Altamura – BA):

 

Ilaria Riciniello (Roma):

 

Antonio Borriello (Torre Annunziata – NA):

  • tel 0818622187  CTF – Centro Terapia Fisica

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