Osteopatica Pediatrica | 3. Call For Abstract: TMO e Canini Inclusi
L’osteopatia pediatrica e neonatale, grazie ad un approccio fatto di pressioni delicate e non invasive, aiuta il bambino a liberarsi dalle tensioni stimolando la sua capacità di autoregolazione (principio di autoguarigione).
osteopatia pediatrica, osteopatia bambini, corsi osteopatia bambino, osteopatia neonatale
485
post-template-default,single,single-post,postid-485,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_grid_1300,footer_responsive_adv,hide_top_bar_on_mobile_header,qode-content-sidebar-responsive,qode-theme-ver-11.2,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.2.1,vc_responsive
 

3. Call For Abstract: TMO e Canini Inclusi

3. Call For Abstract: TMO e Canini Inclusi

“Continua la serie di abstract selezionati tra le migliori tesi del corso di “Osteopatia in ambito Pediatrica ed età evolutiva”, AA 2019/20. Questa tra tutte è la tesi che mi ha più colpito, in parte per l’originalità dell’argomento trattato (al quale ammetto di aver un po’ storto il naso all’inizio) in parte per i risultati ottenuti, ma soprattutto perché evidenzia l’importanza del lavoro multidisciplinare. Buona Lettura!”

C. M. Luisa Miraglia D.O.P.

Abstract

I. Agostini, D. Lorenzon, G. Lazzarini, S. Mestriner

Introduzione – Questo studio ha voluto considerare la sinergia tra osteopatia e ortodonzia e ha ipotizzato di risolvere casi di pazienti in età pediatrica con canino o canini superiori inclusi, favorendo il movimento osseo cranico e riequilibrando le strutture deputate al libero movimento dell’osso mascellare.

L’ampia revisione in ambito odontoiatrico sull’argomento mostra come i canini mascellari superiori definitivi siano gli elementi dentali che vanno incontro con più frequenza all’inclusione.

Oggetto dello studio – Lo scopo dello studio è dimostrare che una riduzione di movimento del mascellare o delle ossa che lo influenzano direttamente può rallentare o disturbare, fino a bloccare, la discesa del canino superiore; quindi ripristinare il movimento fisiologico cranico e del mascellare  può permettere al dente di riprendere la sua fisiologica linea di discesa. Questo aiuta il lavoro ortodontico che spesso punta ad ampliare il palato per creare maggior spazio al canino e favorisce il risultato finale di equilibrio dell’insieme della struttura cranica.

Materiali e Metodi – In questo studio sono stati inclusi 15 soggetti di età pediatrica compresa tra 9 e 14 anni, con diagnosi odontoiatrica di canino superiore incluso, supportata da radiografia iniziale.

Sono stati eseguiti sei trattamenti di tipo osteopatico craniosacrale con sedute a cadenza quindicinale per i primi tre trattamenti e mensile per i successivi tre, seguiti da rivalutazione radiografica finale.

In ogni seduta sono stati valutati tutti i distretti e trattate le suture e i tessuti con minore mobilità, al fine di rilanciare il movimento della sfeno-basilare, l’elasticità delle membrane di tensione reciproca e soprattutto del tessuto osseo del mascellare. L’obiettivo era portare il cranio ed in particolare l’osso mascellare interessato ad un movimento armonico mantenuto nel tempo.

Risultati – Il 100% dei casi inclusi nello studio ha avuto miglioramenti in seguito alle sei sedute osteopatiche applicate.

Il 100% dei soggetti con canino incluso aveva un problema di movimento del mascellare corrispondente sempre in restrizione di movimento in rotazione interna e quindi una difficoltà per quei tessuti di trovare elasticità in espansione.

Nel 100% dei casi trattati è stata riscontrata una modifica (in alcuni casi lieve ed in altri molto marcata) nella posizione del canino (evidenziata dalla radiografia finale), con conseguente discesa e incanalamento nella via fisiologica di eruzione del dente.

In tutti vi è stata una notevole modifica della plasticità cranica, aspetto questo che va ben al di là dell’effetto sul dente, perché influirà positivamente sull’intero sviluppo della persona e sull’espressione della sua salute.

Conclusioni – Tenendo in considerazione che il canino incluso è sovente espressione di una dinamica disfunzionale globale e in particolare a carico del cranio (MRP/suture ecc) si è evidenziato che la totalità dei soggetti presi in esame aveva effettivamente un problema di movimento del mascellare.

Dati i risultati soddisfacenti fin qui ottenuti ci si auspica che lavoro in team tra osteopati e ortodonzisti possa essere sempre più frequente. L’osteopatia infatti può coadiuvare ed accompagnare il bambino nella sua terapia ortodontica, massimizzarne i risultati prevenendo così indirettamente l’uso della chirurgia.

Informazioni Utili

Agostini Irene (San Martino di Lupari – PD)

 

Lorenzon Davide (Volpago del Montello – TV)

 

Lazzarini Gloria (Mogliano Veneto – TV)

 

Mestriner Samuele (San Donà di Piave – VE)

No Comments

Post A Comment